Settore Ittico – La sostenibilità conviene a seguito della certificazione

Secondo una ricerca dell’Università della Cantabria il valore delle azioni delle aziende del settore ittico aumenta a seguito della certificazione. Per la prima volta che una ricerca analizza la reazione dei mercati finanziari all’introduzione di una certificazione che sostiene la pesca sostenibile. 

Una nuova ricerca pubblicata su Marine Resource Economics ha evidenziato che la certificazione Marine Stewardship Council per i prodotti ittici pescati in modo sostenibili produce un aumento del valore delle azioni di un’azienda e dimostra che la ecosostenibilità è conveniente anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale.

La ricerca indipendente, condotta dall’Università della Cantabria in Spagna, ha considerato l’impatto della certificazione MSC per la Catena di Custodia sul valore delle azioni di un’azienda. Il marchio blu presente sulla confezione di un prodotto ittico garantisce ai consumatori che questi siano stati pescati in modo sostenibile e siano tracciati e separati da quelli non certificati lungo tutta la filiera dal mare al punto vendita.

Il recente aumento della domanda di prodotti sostenibili e di certificazioni di sostenibilità da parte dei consumatori sta orientando le aziende verso fonti di approvvigionamento più affidabili, come quella di Marine Stewardship Council, riconosciuta dalla FAO come l’unico strumento di misurazione scientifica per la certificazione della pesca e programma di etichettatura ecologica che soddisfa i requisiti delle migliori pratiche come stabiliti dalla stessa agenzia delle Nazioni Unite.

La ricerca mostra che in media il valore delle azioni di un’azienda aumenta del 2,64% dopo la certificazione, e che quindi un’azienda con un valore di mercato medio di 875,80 milioni di dollari aumenta di 23,12 milioni di dollari appena 20 giorni dopo la certificazione (equivalente al 60,89% annuo). L’aumento è stato maggiore nelle aziende con minore redditività e vendite, poiché gli investitori prevedevano che la certificazione potesse comportare un aumento delle vendite e dei profitti.

Il Dr. José L. Fernández Sánchez, co-autore del documento e professore di economia all’Università di Cantabria in Spagna ha dichiarato: “L’adozione di pratiche più sostenibili nei nostri mari e oceani è talvolta messa in discussione dai produttori preoccupati della redditività delle loro aziende. I risultati di questa ricerca dovrebbero aiutare a risolvere la dicotomia tra economia e ambiente. I risultati che abbiamo trovato ci permettono di affermare che gli investitori rispondono positivamente a schemi sostenibili della pesca, producendo un guadagno per le aziende nei mercati finanziari. Questo conferma la nostra ipotesi: essere sostenibili conviene”.

I prodotti del mare sono anche una delle merci più scambiate al mondo, e superano il valore commerciale combinato di zucchero, mais e caffè. Nel 2018, le prime 150 aziende di pesce del mondo (sia pubbliche che private) registravano un fatturato di circa 120 miliardi di dollari.

La ricerca ha analizzato se i benefici dell’ottenere la certificazione MSC per la catena di custodia superino i costi sostenuti per sottoporsi al processo di valutazione di conformità allo Standard MSC, concentrandosi sulla reazione del mercato azionario che segue l’annuncio pubblico da parte delle aziende.

I ricercatori hanno confrontato 58 aziende che sono state certificate secondo lo Standard MSC per la catena di custodia tra il 2006 e il 2019, esaminando la finestra tra 0 e 20 giorni dopo gli annunci di certificazione. In media, c’è stata una significativa reazione positiva da parte degli azionisti. I rendimenti anomali positivi degli azionisti sul prezzo delle azioni (quando i rendimenti effettivi sono superiori alle aspettative) sono cresciuti dall’1,08% nella prima settimana al 2,64% dopo il giorno 20.

Poiché la pesca eccessiva continua ad aumentare, con più di un terzo (34%) degli stock ittici mondiali sovrasfruttati, gli autori dello studio hanno sottolineato l’urgente necessità di pratiche di pesca più sostenibili. Le Nazioni Unite hanno riconosciuto che la pesca certificata MSC è parte della soluzione al sovrafruttamento, “migliorando la gestione e pesca sostenibile dei pesci” e aumentando con successo il numero di pesce sostenibile catturato negli ultimi dieci anni.

Toby Middleton, responsabile delle operazioni di mercato di MSC ha aggiunto: “Nel valutare il valore di un’azienda o di un settore e il suo potenziale di rendimento futuro, la comunità degli investitori prende sempre più in considerazione i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). Tuttavia, trovare modi affidabili per valutare la performance ESG di un’azienda può essere complesso. Gli investitori sono sempre più alla ricerca di valutazioni imparziali, indipendenti e solide, come quelle per la pesca sostenibile e la catena di custodia MSC, per aiutarli a identificare le aziende che sono veramente sostenibili ed escludere quelle che non lo sono. Questa ricerca evidenzia sia alle aziende del settore ittico che agli investitori i benefici reali che derivano dal prendere sul serio la sostenibilità”.

La ricerca si aggiunge al crescente corpo di evidenze a dimostrazione del fatto che la pesca e le aziende che sostengono la salute degli oceani, impegnandosi con il programma MSC, possono trarne un beneficio diretto e tangibile, oltre che a contribuire alla salvaguardia degli oceani.

Nel giugno dello scorso anno, MSC ha pubblicato una nuova Guida per gli investitori nel settore ittico, per incoraggiare i finanziatori a fare investimenti che promuovono i benefici sia per gli oceani che per le aziende.



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10 gennaio 2025
PALERMO, 9 gennaio. Un incontro strutturato per capire le potenzialità delle “cooperative di comunità” come strumento per la valorizzazione e lo sviluppo dei borghi siciliani e non solo. Organizzato da Legacoop Sicilia, domani (venerdì 10 gennaio) alle 10 nella sede del Comune di Milo (prov di Catania), è in programma un convegno sul ruolo delle Cooperative di Comunità per lo sviluppo del territorio, per la valorizzazione delle risorse locali e per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei borghi e comunque dei piccoli comuni. La Cooperativa di Comunità è comunque una risorsa, un modello di innovazione sociale che punta al ruolo dei cittadini che non sono soltanto spettatori o fruitori dei beni e servizi, ma anche produttori. È un modello che crea sinergia e coesione in ogni comunità, piccola o grande, mettendo a sistema le attività dei singoli cittadini, con imprese, associazioni e istituzioni, rispondendo così ad ogni tipo di esigenza. Il convegno si concentrerà sul ruolo di questo tipo di cooperativa, soprattutto puntando la lente sulle aree interne che soffrono particolarmente il fenomeno dell’abbandono, dello spopolamento e del degrado. Dopo il saluto del sindaco di Milo Alfio Cosentino, parlerà Giuseppe Giansiracusa, responsabile delle Cooperative di Comunità di Legacoop Sicilia che tratteggerà i contorni potenziali in Sicilia; a Paolo Scaramuccia, responsabile delle Cooperative di Comunità di Legacoop Nazionale sarà invece affidata una panoramica di esperienze nazionali di successo di cooperative di comunità in Italia, attive nei piccoli e medi borghi. Seguiranno gli interventi di Alessandro Sciortino, coordinatore di Legacoop Sicilia Orientale e di Michelangelo Giansiracusa, coordinatore dell’Associazione dei piccoli Borghi di Sicilia. Concluderà i lavori Filippo Parrino, presidente Legacoop Sicilia. “Con questa iniziativa – spiega Giuseppe Giansiracusa – avviamo una campagna di promozione per la costituzione di cooperative di Comunità per dare così il nostro contributo allo sviluppo dei territori, creare occupazione e valorizzare i borghi”.
Autore: Filippo Parrino 8 gennaio 2025
1945 - 2025
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